quando tutti dormono io vivo qua, alla ombratile luce che non riposa, nell'officina della tovaglia, fra fiori di
caucciù e mesti resti di te, in un presagio che stanca il tempo nell’insensato
ma non il senso nell’autoblio. Tra i sogni degli altri vigilo il mio, al
decostruirsi degli orni dei cari, e dei miei e dei tuoi, in un raggio di
finestra che arrostisce la pelle affumicando il bianco del riso nella immota ora che non è.
venerdì 20 giugno 2014
giovedì 12 giugno 2014
Riflessi
E’ stato pure
il tempo e con lui tu,
arrivata dopo
che partisse.
Una valigia lasciata nel passato, in mezzo
alla via ingiallita con te
mentre aleggia il maestrale tra i raggi di un turbine andato e
incarto il
cuore al banchiere del caso,
svolto in
altre dimensioni sboccerà
l’ologramma del sole.
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