venerdì 12 aprile 2019

Risvegli

Ero in una casa
Nel biancore di una luce che protegge
Il sentire riempiva lo spazio
Le vibrazioni dell’affetto
Ammorbidivano il tempo
Sagome d'amore concentravano su di sé la quantità nella qualità senza metro.
Ero in una casa
I tuoi occhi e i miei erano nei loro
Mescolati nei colori le nostre felicità
Il mondo fuori ancora c’era
Aspettando che uscissimo per gareggiare
L’effimera vacuità del tutto circondava la nostra vanitosa tenerezza
Il profumo di carni pulite addolciva le rughe della vita
Lattei sorrisi riecheggiavano nel neon della corrispondenza
E rotolavano i giochi nel tappeto della spensieratezza
Ero in una casa
Quando ho visto la casa nella quale ero
In una casa
Che non vibrava.
Sparite erano le sagome di ogni amore,
nero il mio sangue colava in una cenere senza discendenza
i miei sogni erano lastre di basalto scuro
sentivo la eco corale degli inquieti avi
crollava ogni cielo sotto il mio tetto
e in un oscuro lezzo nuvoloso
scrivevo, tra mattoni e travi cadenti,
una parola  finale che non aveva più nessuna casa.