sabato 24 novembre 2007

Spara con gusto.

Una sola dannatissima pistola. Qui, proprio sulla mia tempia destra, me la punterei proprio qui. Qui per estirpare il male definitivamente. Per bruciare i demoni in un solo colpo, per fare piazza pulita e cacciare tutti gli spettri per sempre. Qui, con un irripetibile e velocissimo movimento del mio insignificante dito. Una sola dannatissima pistola appena mi risveglio e mi frugo le tasche della testa. E la userei con gusto dopo essermi guardato allo specchio. Allo specchio della mia lurida coscienza. Dopo aver contato i quattrini bruciati nel nulla sarebbe in fondo facile muovere il dito e sparare. Certo, qualche vile goccia di sudore scivolerebbe lungo le tempie: l’alcol del giorno prima, nient’altro, che manifesta la sua approvazione: era ora, spara !
Spara adesso che pensi alla signora immaginaria, spara con gusto ora che in un incubo sono trasfigurati tutti i maliziosi sorrisi. Spara adesso che il mondo è allucinazione, spara, tanto cosa ti aspetti dietro l’angolo! Spara ora che l’alba non ha iniziato a sputare speranze. Spara che il grande buio riunisce tutto in unità ! Spara che i ricordi sono ora sentenze! Spara adesso che la Notte protegge con avvolgente cura i tuoi deliri.
Una sola dannatissima pistola e non ci saresti più, il fiele che si fa luce, il fiele che si fa luce, il fiele che si fa luce.


Gusta.
Una sola dannatissima pistola. Qui, proprio sulla mia tempia destra, me la punterei proprio qui. Per dimostrare che il mio stupido dito è troppo debole per tornare indietro fino in fondo. Per vedere se la mia ottusa testolina è ancora capace di restare attaccata al collo. Per convincermi che ci sono infiniti motivi per continuare a ricominciare, nonostante e in virtù del malinconico Nulla.
Una dannatissima pistola per gustare l’ultimo secondo fino in fondo, per morire di gioia prima di affogare nel equo, venerato Oblio.Per vedere con più intensità la verità negli infiniti sorrisi che non hai mai sentito tuoi. Per scorgere oltre la nebbia dell’iride della Bellezza qualcosa che non sia fatto di foschia.Per assaporare il sangue che sale alla testa e che ti ricorda: sei ancora qui. Ancora qui.
Per sprofondare lungo il precipizio della Colpa originaria cercando il riscatto fino all’ultimo fatale respiro. Per creare ancora, bevendo con voluttà alla coppa mendace del Piacere e del Dolore. Una sola dannatissima pistola, proprio qui, vicino al mio cervello.

giovedì 8 novembre 2007


"Questo è il mio posto d’avanguardia, sull’estremo limite del nulla: sull’orlo di quell’abisso combatto la mia battaglia.”
Ernst Jünger.


Ho conosciuto il mistero dei tuoi occhi senza pupille nello splendore di un monitor privo di espressione. Sono germogliato nel limo dell’irragionevole speranza alimentandomi di deliziosa illusione. E ho ritrovato la voglia del sole inabissata tra cumuli argentati di amorevole neve.

Ho atteso che te ne tornassi nel mondo dei sogni, dove non avrei più saputo giocare come quando ero bambino. Ho aspettato che te ne andassi per sempre, prima di iniziare ad amarti.
Ma sei tornata insieme all’aurora regalandomi ancora il sole.

Ho valutato il rimbombo del mio cuore e il sapore della saliva all’apparire del tuo nome.
Ho sentito l’eternità sovrastare i minuti e un cielo sfregiato ingravidarmi di inquietudine.


In un Silenzio senza spazio, immoto nell’emozione: il Sole o la Neve?