(Opera di Kurtz 58, Pacem te poscimus)
Avrei voluto scrivere di voi
balocchi su bare di terra
e sciogliere in questa piaga
l'inchiostro di Perdono
fare del Perchè una fede che consola
mentre l'Aquila dell'uomo sfida il Cielo
e la tacita Notte vomita innocenza
ora che cala il sipario del Silenzio
e la cenere ferale
grida Croce nel vento dell'Oblio.
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4 commenti:
Dedicato ai morti nel terremoto, soprattutto ai bambini.
è un pensiero molto intimo e lontano dalla solita retorica, ciao
moon
sei sparito?
...sparito come spesso accade in un vuoto silenzioso al di qua delle parole, ma tornerò presto, almeno credo, quando sarò ispirato. Felice notte e ancora infiniti complimenti per il tuo libro.
PS
Mi rifersico al bellissimo libro ValeAna, di Martita Fardin. Ai pochi che leggono il mio blog, ne consiglio vivamente la lettura.
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