Alle madri sformate d’amore
cronicario di rinunce
sul selciato truccato di domani
ove Ore sfogliano in sudore
tra crucciate notti da stiro e centrifughe di cure
ammorbidenti di carità entro muti rosari serali
al cupo averno del tempo
che inverdisce in sorriso di figlio
quando d’ambra pelle s’arruga
e neva argento la chioma un dì d’oro
mentre grembo di Terra richiama
quella Luce che scioglie tramonto
e l’iride verde s’azzurra
in quel sempre che santifica cuore,
nel mio cuore che santifica sempre.
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