(Opera di Michele Zucca, Lo sguardo dolce)
Nudo
sopra rovi di dolcezza
carnato spoglio di ragione
germoglio
allo schiumare del sangue
fra i vapori del tuo cuore rigonfio
tra le vie
nella città appestata,
o guancia di luna,
tra gli incendi delle periferie
e mulinelli impiccati ai lampioni
tra crocicchi di foglie e marionette ridenti
alla luce della mia nebbiosa abat- jour
dietro la persiana del tempo
al pesto buio del mio incredulo amore
forse amo.
4 commenti:
Una bellissima ode all'amore, allo sbocciare dell'inverno... <3
... una paradossale ode al mistero che mescola affascinanti e glaciali crepuscoli con l'inconsueto tepore dell'alba...grazie lady del tuo appassionato commento e del tuo gradito passaggio.
mi sono quasi persa le stagioni, la mia guancia è incavata, ma il sorriso sereno. qui si sta in pace.
Il vuoto delle guance raccoglie segreti che non so dire. La luna del silenzio è una faccia che parla, bentornata.
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