lunedì 4 marzo 2019

bianche e notturne vie



   resta, intatto pallore di carta, ché non pensi di saper scrivere
e voi che vedo tagliati occhi volate per i vostri evi
 – non consoli, non cedi i segni che accogli –
 tagliati occhi che scriverò
che da te darò tagliati
occhi e neri come non sapete
e i mondi che vedo lì
 fulmineo sguardo
 – bianca pagina che raccogli nell’orinatoio del rimpianto
la purezza inalterata che nessuno ha o immaginata –
tagliati occhi di tela, vertigine, spacco, poesia
del notturno annocciolarsi via
raccogli semenze di aldilà
all’imbrunire del brivido bianco
e di un amore senza io, senza occhi.