venerdì 28 marzo 2008


Ritrovarsi.

Mi troverai dove sai
Muto come Ka
A rovistare nel Silenzio
Alla ricerca di Tesori.

Mi troverai dove sai
Addossato all’ultimo muro
A sezionare cervelli altrui
Disimparando il nostro Amore.

Mi troverai dove sai
Nella brughiera delle inutili Forme
Catalogando aborti dirozzati
Impassibile come la Morte.

Mi troverai dove sai
Nella vulva del Sentire
abbandonato senza rancore
all’Urna tua spoglia d’Incanto.

giovedì 20 marzo 2008


Alla Musa

Sei la mia elettrica Musa,
un effimero fantasma,
che svanisce ai primi
barbagli dell’alba.


La spirale del Tempo trascina nel Vortice la probabilità della Realtà, la sua opportunità.
Ma non ha l’animo di oscurare il circolo vizioso dei miei sclerotici neuroni.
Il cosmo là fuori potrebbe essere il mio sogno e
questa la mia realtà.
Basta rovesciare la Clessidra d’altronde.
Il mondo che vedo, se non lo vedo, non è. Non ci fossi, non sarebbe affatto come è.
Se le cose stanno così, me ne resto qua.
Tutto è mia raffigurazione, questa come l’altra irrealtà.
Quale sarebbe allora la differenza?

Sei solo la Parola che scrivo ogni Notte.

...la mia elettrica Musa,
un effimero fantasma,
che svanisce ai primi
barbagli dell'alba.

domenica 16 marzo 2008


A un anno dalla morte.


Quando sei arrivata mi sono sentito più grande. Quando ti ho avuta ero inesperto. Temevo di non essere all’altezza: volevo e non volevo crescere. Amavo il mio ritardo. La libertà che sentii appena partimmo per il viaggio, eccitava. Ero contento. Il tempo è passato e io ho vissuto in te. Tu in me. Ci siamo protetti, consolati, amati. Anche tu mi hai amato. Solo chi ama infatti ha la pazienza di ascoltare e vince la paura di bere le amare lacrime altrui. E tu hai ascoltato e hai bevuto, bevuto, bevuto. Ci sei stata anche nell’euforia e insieme abbiamo danzato in roteanti notti di stelle e di lune, di molte lune, sognate al ritmo della musica punk. Ti ho sfiorata e toccata, colpita. Il mio fiato di vino sul tuo cuore materno, il mio vagheggiare sul tuo corpo levigato e sicuro.
Siamo stati in silenzio navigando nell’emozione e sentendoci soli, io e te:insieme in un mondo ostile. Quando sei caduta senza più saliva, non ti ho abbandonata. Ti sei rialzata e hai cantato meglio di prima, hai ascoltato, consolato, pazientato, condiviso e anche ispirato consigli, meglio di prima. Mi hai insegnato ad amare, a poter dare di più, a credere di più in me stesso, a lottare e a sognare.

Addio mio eterno, primo amore, Punto s grigio metallizzato.

Che crepino presto i tuoi assassini.

mercoledì 12 marzo 2008

The End.

Del tuo sguardo di carta imperlato
guazzo nella mota dell’Irreale.
Non trapassa l'universo e tutto tace.
Le umane formiche non si interessano della Fissità,
trasportano Dolore con noncuranza.
La fontana piscia cristallo,
il reale rallenta,
il Divenire è sciolto nel Fossile.

Non rimane che il Bianco nell’Irrealtà,
la Neve Indifferente cala,
ha per maschera uno specchio.
Spalanco gli occhi,
contemplo me stesso,
ti ricerco cieco.
Ma voglio stare così: macerato nell’Ultimo Male.
Sbriciolato nel tuo Dono,
consapevole del tuo Suicidio.
Dondolante nel candore fino al Nulla.

Il Luminar
del mio cuore
oggi batte
The End.

martedì 4 marzo 2008



Inutile abbandono.

Dischiudo con calma il Cestino risolutivo.
Il ciondolo della suggestione ondeggia incerto sulla gora dell’abbandono.
Le voluttuose dita del Sentire allentano la presa.
Ex nihilo nihil.
Non tratterrò del bizzarro Fato il crudele macchinare.
Non sopporto il Cavaliere dei mulini, lo sconfesso senza pietà.
Non guerreggio contro il Tempo. Non vado a spasso con Illusione.
Stramaledico le edulcorate idee, patetico trastullo della Speranza.
Ex nihilo nihil.
Il Doppio della realtà giustiziato senza pietà, quale inutile strazio!

Cosa cela la polpa della bruma?
E’ così arido il grembo della Rinuncia?
Ex nihilo nihil
.