domenica 26 ottobre 2008

Tempus fugit

(L'ultimo tango, opera di Kurtz58)

Svaniranno i colori nel suicidio del Tempo
insieme all’ambra della tua pelle limata,
il cachemire della tua insicurezza,
col ticchettio dei miei aggettivi manchevoli,
la ritmica irrequietezza della tue fragili ginocchia
e gli sguardi segreti
in fondo all’aula in cui trapassa l’innocenza.
Svanirà
la luce dei tuoi occhi irrorati di sole
col piacere della tua carne nuvolosa,
l’ambrosia di salive ieratiche
e il batticuore delle mani sul sesso della Primavera.
Danzeremo
nel rantolio dell’inesperienza
accartocciati nel cestino dell’Indefinito
sciancate sillabe della metamorfosi inclemente
aleatori punti del Ritorno consolatorio.
Morremo con la bocca dolce di poesia
tra le pagine di un letto dis-fatto
senza più trine di parole
e un sorriso metacarnale
nel policromo caleidoscopio
dell’eternità.

sabato 18 ottobre 2008

Albori crepuscolari

(Desolazione, opera di Paolo Caddeo)

Lungo il muro s-biancato scolano sobbalzi.
Alcalina luce retrò addosso ai miei laghi rovesciati su te.
Il mio naso sa di foglie perdute.
Il mio cane bastardo veste la tara dell’Innocenza.
La sedia del Fato è genuflessa all’Abisso.
Lacci di salvezza sulla roggia dello S-velato.
Manca una k alla mia tastiera incavata.
Una z manca al mio cuore.
Cerco sul tavolo color castagno
stimmate della tua pelle imbattuta.
Una voce priva di fiato
nel risucchio dell’Insondato.
Inseguo l’Ora nel tanfo primordiale
della cucina smembrata.
E m’ intrido della tua eco selvaggia
Sibilla ignota del demonico Oblio.

martedì 14 ottobre 2008

Spalo Bianco

(La via nella bufera, opera di Kurtz58)

Spalo bianco ritagliando parole,
concepisco fittizi spazi di me.
Pizzi di lucore lunare
su seminali distese di cristallo
e diroccate croci di Imperfetto
al confine del mio eremo impervio.
Spalo bianco in fondo a iridi propiziatrici
spalo folle su mammelle mielate di innocenza
e caccio spettri dalla forra dell’incertezza
schiudendo con Verità
aborti di locuzioni e
training di effusioni.
Spalo bianco nel Mascheramento
spalo me nel mausoleo dell’affetto
e coltivo il candore della Corrispondenza
nel Tartaro arcano dell’Immanenza.

sabato 4 ottobre 2008

Chimeriche Muse

(Nozze d'arte, opera di Kurtz58)

Chimere di Muse s-composte
prillano scalze lungo il prato dell’Incanto,
pallide creature notturne
tessono e disfano arazzi di Intenzione.
Sono Fate irrigate di Assoluto
steli leggiadri nella fogna del mio infimo inferno.
Sono ghirlande e pepli leggeri
ali di farfalla e carezze d’argento.
Sono Poesie più soavi della realtà
e sogni più reali dei sogni.
Sono le voglie, l’ acquolina delle Parole
i pinnacoli fiabeschi della artistica Redenzione.
Sono le spezie che allietano la Traversata
le sorgenti nelle steppe dell’Apatia,
salubre bava dell’estatico TeDio.
Sono l’Amore in cui non si crede
la Speranza in cui non si spera
la luce che fa più Luce
sono il Buio stracolmo di delizie
Giaculatorie della Nullità
vermigli tagli di Verità
nell’opaco mantello dell’Irrealtà.