giovedì 21 agosto 2008

Accidia e Verità

(Dipinto di Paolo Caddeo, L'uomo dei due soli, mista su lamierino.)

Ho vomitato grumi di Dolore
dal davanzale dei tuoi occhi infradiciati di voglia.
Sotto lo scialle arcano dell’Oblio
ho appagato la mia sete di tellurico Silenzio
sigillando le gravi ante dell’Accidia
prima che appestasse tutto il mio Sentire.
Le fugaci Grazie del Tempo
ho affidato a parole migratrici
interpretando auspici di Eternità
oltre i cieli inquieti della Percezione.
Naufragando nelle tue vene tumide di vita
ho s-velato albori di Innocenza
sul viso gentile levigato dalla bramosia.
Mi sono ridestato madido di Verità
alla luce dei tuoi occhi bambini.
Affondati gli scafandri dell’Aldiqua
ti ho posseduta dolcemente
un attimo prima
che il tenero Nulla
mi espugnasse per sempre.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

molto bella...in effetti il dipinto è appropriato.

A. ha detto...

Ciao Paolo ... concordo... "L'uomo dei due soli", il tuo bellissimo dipinto, sembra descrivere le parole del mio testo attraverso un altro metaforico linguaggio...

Ti ringrazio..

Anonimo ha detto...

complimenti al pittore..

Anonimo ha detto...

il nulla è sempre tenero...

A. ha detto...

" Nella misura in cui "nientifica", il niente si conferma invece come una presenza caratteristica, esso vela, in quanto tale, se stesso"

(Martin Heidegger, La questione dell'Essere)

Moon ti ringrazio di essere passata e sono contento che tu, anche se in un altro modo, sia tornata.

"salute a chi crea danze nuove!"