Nel viale
goccia sporco
il tempo invertendo la sorgente; stramazza la sera nel meccanico grigiore; da verticalità vetuste cede il bianco ai buchi; scroscia la
malinconia infradiciando il vecchio cuore dell’uomo; la carovana funebre degli
antichi affetti si esibisce in lugubre parata; cadaverici volti nel retroscena della andata fanciullezza; la teoria di chimeriche emozioni davanti
a occhi senza pupille.
E niente
è il niente.
Si corrode dentro tutto
insieme ai muri amore
lacrima il
trucco sui giovani e levigati volti; le mattine di sole nella invisibile luce; nella graticola di ieri la carne di oggi; nel
buio senza fine care sagome d'umano; piegature e rughe in dolci angoli di
bocche, curvanti occhi di felicità ignare ruotano nel vortice finale.
Un altro nelle
facce degli altri
vive la morte
del primo
corrotto è il
doppio.
Come neri
stanchi storni
autunnali i
sogni
resto solo
senza uguale nel viale.


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