venerdì 22 febbraio 2008



La vita e l’inchiostro.

Bevo il caffè della Dimenticanza
Tuttora rigonfio di Buio
Conficcato nella Città spogliata.

Mi sveglio peggiore delle mie parole con i sogni ancora nella pancia.
Sono rovinato nella Tristezza lungo la tovaglia di Ieri seviziata da incorreggibili relitti.
Sono in fondo solo una voglia della realtà nel mondo che preferisco.
Lasciatemi libero dove sono migliore. Non possiedo la foggia dei vostri desideri perfetti.
Sono solo un gradevole vapore, un flebile contorno, un gesto di penna, un punto e una virgola.
Lasciatemi affogare nell’inchiostro inebriante dell’ autistica emozione, cosa avete da barattare?
La vita a cui vorreste vincolarmi è un guazzabuglio di riflessi, uno specchio andato in pezzi e io gioco con le forme, Figura tra le Figure.
Costruisco più Silenzio tra una parola e l’altra dentro questo foglio; faccio molto di più in mia solitudine che in mia compagnia.


Bevo il caffè della Dimenticanza
Tuttora rigonfio di Buio
Conficcato nella città spogliata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

e il caffè della dimenticanza aiuta contro certe solitudini che ti nascono dentro e non muoiono mai?
ciao
moon