mercoledì 12 marzo 2008

The End.

Del tuo sguardo di carta imperlato
guazzo nella mota dell’Irreale.
Non trapassa l'universo e tutto tace.
Le umane formiche non si interessano della Fissità,
trasportano Dolore con noncuranza.
La fontana piscia cristallo,
il reale rallenta,
il Divenire è sciolto nel Fossile.

Non rimane che il Bianco nell’Irrealtà,
la Neve Indifferente cala,
ha per maschera uno specchio.
Spalanco gli occhi,
contemplo me stesso,
ti ricerco cieco.
Ma voglio stare così: macerato nell’Ultimo Male.
Sbriciolato nel tuo Dono,
consapevole del tuo Suicidio.
Dondolante nel candore fino al Nulla.

Il Luminar
del mio cuore
oggi batte
The End.

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