sabato 18 ottobre 2008

Albori crepuscolari

(Desolazione, opera di Paolo Caddeo)

Lungo il muro s-biancato scolano sobbalzi.
Alcalina luce retrò addosso ai miei laghi rovesciati su te.
Il mio naso sa di foglie perdute.
Il mio cane bastardo veste la tara dell’Innocenza.
La sedia del Fato è genuflessa all’Abisso.
Lacci di salvezza sulla roggia dello S-velato.
Manca una k alla mia tastiera incavata.
Una z manca al mio cuore.
Cerco sul tavolo color castagno
stimmate della tua pelle imbattuta.
Una voce priva di fiato
nel risucchio dell’Insondato.
Inseguo l’Ora nel tanfo primordiale
della cucina smembrata.
E m’ intrido della tua eco selvaggia
Sibilla ignota del demonico Oblio.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

gli albori crepuscolari sono tutti diversi e hanno un loro fascino un po' perverso nella loro desolazione, nella loro luce impietosa.
nel loro essere sempre un qualcosa di sospeso sull'orlo dell'abisso

A. ha detto...

...hai reso manifesto, almeno in parte, il senso del mio pezzo...grazie moon...

Anonimo ha detto...

almeno in parte, è già qualcosa...
ciao

A. ha detto...

...lo è, perchè vale anche per me...grazie moon..

Eolo ha detto...

grazie...il testo rende perfettamente il quadro...
p.

A. ha detto...

...grazie p., anche il tuo bellissimo e simbolico quadro rende perfettamente le mie parole, a presto...