Rintocchi di atone parolee tragedie di déjà vu
in seno alla spelonca della ritrosia.
Smarrito nel buio dell’Attesa
bruco il vello della bellezza.
Sulla soglia di lenzuola manchevoli
dolenze di Numi sregolati.
M(ed)use s-combinate
sulla banchisa della frammentarietà.
Tacitamente sminuzzo confini
fessurizzando labbra di Divenire
e m’impozzo d’Incanto
all’alba di carmi destinati.
fessurizzando labbra di Divenire
e m’impozzo d’Incanto
all’alba di carmi destinati.


2 commenti:
mi sembra un flusso di coscienza, ma forse non lo è...
il vello della bellezza non sempre si bruca, a volte semplicemente si respira
... è vero, a volte si respira... altre si mastica... ogni parola è una sensazione.. ma, questa volta, non si tratta propriamente di un flusso di coscienza... grazie moon...
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