venerdì 19 settembre 2008

Pozzi d'Incanto

Rintocchi di atone parole
e tragedie di déjà vu
in seno alla spelonca della ritrosia.
Smarrito nel buio dell’Attesa
bruco il vello della bellezza.
Sulla soglia di lenzuola manchevoli
dolenze di Numi sregolati.
M(ed)use s-combinate
sulla banchisa della frammentarietà.
Tacitamente sminuzzo confini
fessurizzando labbra di Divenire
e m’impozzo d’Incanto
all’alba di carmi destinati.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi sembra un flusso di coscienza, ma forse non lo è...
il vello della bellezza non sempre si bruca, a volte semplicemente si respira

A. ha detto...

... è vero, a volte si respira... altre si mastica... ogni parola è una sensazione.. ma, questa volta, non si tratta propriamente di un flusso di coscienza... grazie moon...