giovedì 25 dicembre 2008

Reale Inatteso

(Opera di David Stoupakis)


M’ interro nello stabbio del vergine silenzio
mentre crome di promesse s-piegano l’attimo.
Bevo un caffè più dolce del vino
nei vivai delle tue sorgenti,
un vino più amaro del caffè
che mi nasce quando mi muore.
Redento nella consuetudine
di un frammento incondizionato
ho perduto la scintilla
per nevicare nell’Incendio.
Fiocchi di Parola preservano
radici più profonde del Foglio,
ma siamo asserviti a singhiozzi di fonemi
lungo il calvario di ipnosi esistenziali
allorché nell’anelare custodiamo l’amore.
Così, nel canto di cigni avvizziti
tra piume di rimpianti e sorrisi davvero innocenti,
versiamo verbi inascoltati nel pelago del domani
ampolle di illusioni e vapori di verità
olezzi di tremore e vibrare di ciglia
biancheggiando ecchimosi di Muse
quando ombratile albeggia il Reale Inatteso.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

le ipnosi esistenziali scalfiscono i ricordi, vi scavano cunicoli.

a volte è bello perdervisi, altre no

A. ha detto...

...già...a volte decisamente no, grazie moon, un saluto...

Anonimo ha detto...

sono rari, rarissimi i sorrisi innocenti, veramente innocenti
un saluto

A. ha detto...

... rari più dell'acqua del deserto e preziosi quanto quella... ma non impossibili.. saute a chi crea danze nuove...